Fotografie e scritture a cura di
Daniela Bevagna, Gianluca Paffarini, Marzia Ubaldinelli, Ronald Werson
Heidegger sosteneva che l’uomo abita quando riesce ad orientarsi e identificarsi in un ambiente, allora gli spazi in cui la vita si svolge devono essere luoghi di senso, spazi dotati di caratteri distintivi.
I luoghi chiamano, evocano, ci inseguono e, quando vogliono, sanno farsi scoprire, anche intimamente. “Orizzonti metafisici” è una rilettura a più mani per dare voce all’identità di questo quartiere e alle persone che ci vivono e lo attraversano. Una visione poetica che si fa largo tra linee, forme e colori.
La mostra è il risultato del laboratorio “Il quaderno a righe” che ha coniugato tecniche di fotografia urbana, tecniche di raccolta biografica e di scrittura creativa per scoprire o riscoprire l’essenza interiore dell’abitare.
Antonello Turchetti
Esplorare
cercare dettagli
credere nell’uomo
nella potenza della bellezza
assaporarla
Luoghi
non comuni
dove esistono equilibri
e si intrecciano esistenze
vita
Una
nuova città
si fa largo
nella città di prima
racchiusa
Ruggini
angoli, righe,
linee rette che
non si incontrano mai
casa
.